Il palazzo

Le prime notizie utili alla ricostruzione della storia del Palazzo Leale di Bistagno (Al) si ricavano dal Verbale del Consiglio Comunale del paese, riunitosi in data 29 maggio 1881 “onde trattare sul progetto di costruzione di un edifizio Scolastico”.

L’operazione ebbe tra i principali sostenitori Giuseppe Saracco (Bistagno 1821 -1907) Senatore e Segretario Generale delle Finanze del Regno d’Italia, Ministro dei Lavori Pubblici e Presidente del Consiglio dei Ministri.

La progettazione venne affidata all’ingegnere alessandrino Giulio Leale cui si deve, tra l’altro, parte della ridefinizione della facies ottocentesca della città di Acqui Terme.

Il progetto di Leale – costituito da un capitolato di appalto redatto con notevole precisione di dettagli e da alcune tavole corrispondenti al prospetto, allo spaccato, alla pianta del pian terreno e a quella del piano superiore – si conserva ancora oggi presso l’Archivio storico comunale: si sofferma con cura nella definizione della qualità e delle dimensioni delle pietre per formare le murature e sul modo di disporle; nella qualità degli intonaci, delle coperture, degli infissi e di tutte le altre lavorazioni.

Ne risultò un edificio in muratura di due piani fuori terra, con pianta a U rivolta verso strada e con retrostante cortile circondato da cancellata; gli ambienti interni coperti con volte a padiglione a sesto ribassato; il tetto con copertura in coppi alla piemontese; le facciate intonacate e impreziosite da decori in rilievo di stile neoclassico.

L’edificio venne utilizzato per gli scopi originariamente previsti: la gestione dell’asilo infantile, cui si aggiunsero le classi elementari maschili, venne affidata a una piccola comunità di suore della congregazione di Sant’Anna della Provvidenza che fu attiva fino agli anni Cinquanta, quando venne richiamata alla casa madre torinese: la gestione scolastica venne quindi assunta dallo Stato e, dopo il 1962, con l’istituzione della scuola media unificata, l’edificio fu destinato anche a tale esercizio educativo.

L’insegnamento fu esercitato fino agli anni Ottanta del Novecento, quando la costruzione di un nuovo complesso scolastico ne determinò gradualmente l’abbandono.

A quel punto l’amministrazione bistagnese individuò lo storico edificio come sede ideale per la collocazione definitiva dei modelli originali in gesso di Giulio Monteverde che, nel frattempo, erano stati concessi dalla città di Genova al piccolo comune alessandrino.

Alla fine degli anni Ottanta venne avviato un progetto complessivo di ristrutturazione dell’edificio e della sua area a giardino; nel contempo prendevano il via anche le complesse operazioni di restauro dei gessi.

Nel 2001 venne inaugurato l’attuale allestimento museale.